Laboratorio

TEATRO ed ESPRESSIVITÀ

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Docente: Annalisa Lovat
8 incontri della durata di 1 ora e mezzo
Sede: Casa delle Associazioni a Conegliano, in via Maset 1
Orario: lunedì ore 16,30
A partire da: lunedì 14 ottobre 2024
Costo: € 25

Il laboratorio di TEATRO ed ESPRESSIVITÀ è un contesto speciale, dove tutto è possibile. Un luogo di incontro, di confronto, di sperimentazione. Per mezzo di attività fisiche, espressive e vocali, che stanno in perfetto equilibrio tra la tecnica e il gioco, ci si addentra in un mondo tutto da esplorare. Non è mai troppo tardi per scoprire nuove sfaccettature del proprio io e imparare utili strategie di comunicazione e relazione con gli altri. L’essere umano è uno scrigno senza fondo, che contiene risorse inaspettate e sorprendenti, e non c’è un’età precisa entro cui scoprirle. Alcune restano nascoste lì per sempre, ma il magico strumento del teatro può aiutarci a svelarle e farne buon uso, aggiungendo ogni volta un tassello alla nostra autostima. Il tutto in un clima spensierato e leggero, dove la parole d’ordine è divertirsi e stare bene.
Ma cosa faremo, concretamente, nei nostri incontri?
Difficile spiegarlo bene a parole, ma possiamo dire che le attività possono comprendere un leggero riscaldamento fisico e vocale, giochi di relazione ed espressività, role play (giochi di ruolo), improvvisazione, lettura espressiva,
narrazione, recitazione di piccoli copioni… e molto altro ancora!

Docente:

 Annalisa Lovat – classe 1977 – è un’educatrice teatrale che opera da oltre vent’anni con bambini, ragazzi, adulti e anziani, utilizzando il teatro come magico strumento generatore di benessere.
Diplomata in lingue (1997) e Laureata in Lettere (2003), ho completato nel 2005 un Master di I Livello in Comunicazione e Linguaggi non verbali (Psicomotricità, Musicoterapia e Performance) che le ha fornito i mezzi principali per dare forma ed efficacia alla sua missione educativa e formativa. Dal 2004 organizza laboratori di teatro (in inglese o in italiano) presso scuole, enti pubblici e privati, associazioni, cooperative, case di riposo, oltre che nella sede della sua
associazione, a Conegliano.
Nel biennio 2020-22 ha voluto completare la sua formazione teatrale con la Laurea Magistrale in Discipline della Musica e del Teatro presso l’Università di Bologna, che ha contribuito a rinvigorire il suo interesse per l’applicazione più
SOCIALE del teatro, soprattutto in contesti di disagio, fragilità e malattia: ambiti che vanno a inserirsi – completandolo – nel più ampio panorama pedagogico/educativo approfondito in partenza.
A questa formazione “teorica” si aggiunge un patchwork di approfondimenti, laboratori e workshop di natura più pratica con diversi professionisti del settore, che spaziano dalla commedia dell’arte alla biomeccanica, dall’improvvisazione alla pre-acrobatica, dalla voce al mimo… e molto altro ancora. La sua crescita
personale è un continuo work in progress, tanto che a settembre 2024 è stata selezionata per prendere parte al Corso per Formatori Teatrali organizzato dal Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni.

Il gioco del teatro alla Festa di chiusura 2024!

IL SUONO, IL NON SENSO E LA  POESIA

Un viaggio si può fare in tanti modi: per mare, per terra, per aria …
Noi abbiamo viaggiato nel nostro corpo in movimento. Un corpo che ride , che piange, che balla,  che saluta, che freme, insomma, un corpo che esprime.
 Ascoltiamo la musica fuori che scivola e si intrufola e si adagia e si schianta dentro di noi in ogni nostra cellula. È cosi che si raccontano storie: facendole viaggiare nel corpo.
 Certo, poi vogliamo viaggiare anche nella voce, che non è sempre e solo parola. A volte è solo un soffio gentile che esce dalle labbra,  a volte è un fischio sottile che esce dai denti. Suoni , suoni che schioccano come baci in una giornata di sole,  che vibrano sul palato fresco di menta,  che sibilano serpentosi,  e all’improvviso …. significano qualcosa perché diventano parola!
Ci sono poeti, e noi li abbiamo usati, che con le parole giocano furiosamente  e creano estive macedonie di aggettivi inconcludenti, sotterrano i nomi e prediligono i verbi infiniti. Conclusione? Una gran confusione, certo, ma che musica maestro! Che fantasia sonora! Che pazzia gioiosa in questo movimento!
 Che piacere, per noi, dare un senso a ciò che senso pare non avere. Ed infine, quale onore arrivare a declamare la Poesia, quella da Nobel, avendo scoperto che il verso è sempre suono ritmo e colore, che il senso è sempre il risultato di un’aspirazione del tutto umana alla condivisione del bello e del buono.
Ed il teatro, da quando il mondo è mondo,  altro non è se non questo: un grande girotondo in cui attori dilettanti o meno  cercano un senso da coltivare in seno da restituire tra una lacrima un sorriso a chi vuole ascoltare un senso condiviso.